Chi sono?

Nata a Ravenna circa cinquant’anni fa, dopo due anni di frequentazione della Facolta’ di Medicina a Bologna, ho capito che il mio vero interesse era la psicologia.
Non solo il funzionamento dei processi mentali, ma soprattutto la loro ‘rottura’. Una deviazione insomma verso la patologia. Dopo la laurea in Psicologia, mi sono specializzata all’Universita’ di Torino come psicologa clinica e psicoterapeuta. Sono stati anni affascinanti in cui, assieme al mio compagno, ho capito molto di quell’area nera che e’ dentro tutti noi.
Finita la specializzazione finiva anche quel rapporto rose e fiori con la vita. Il mio compagno moriva di leucemia acuta, io che esercitavo la libera professione, non riuscivo a trovare pazienti. Un’altra ragione per diventare psicologa clinica era di cercare di autocurarmi dai traumi della mia infanzia infelice.
Ben presto mi accorgo che autocurarmi non bastava, avevo bisogno di una terapia. Quegli anni portarono ansia, depressione, attacchi di panico, ma soprattutto accessi di rabbia che riuscivo a lenire solo facendomi del male. Con calma, tenuta metaforicamente parlando tra le braccia della madre che avrei voluto avere, iniziai a capire la mia famiglia, poi me stessa e, finalmente, riuscii a perdonarmi.
Dopo vari anni decisi, come molti italiani prima e dopo di me, di emigrare in Inghilterra. Ma non era piu’ l’inghilterra della mie vacanze adolescenziali dove sembrava regnare prosperita’ e felicita’. Ho per la prima volta visto le banche del pane, ho, come tutti , sopportato angosce e una certa qual clausura dovuta all’epidemia di Covid. E ancora niente pazienti.